Gli italiani conoscono bene l’arte di arrangiarsi, specialmente i ragazzi del Sud.
Molti studenti che sono alla ricerca di un lavoro, mentre accrescono il loro bagaglio culturale e svolgono lavoretti part-time, prendono l’assurda (o forse no?) decisione di mettersi in vendita nei siti web di annunci di lavoro.
Abbiamo fatto una ricerca nel web su Kijiji, Subito, Bricabrac, Ebay e tanti altri ancora, e oltre alle offerte di lavoro, adesso si trovano molti annunci di chi cerca un lavoro e offre le proprie capacità al miglior offerente.
“Cerco lavoro come web content writer, giornalista, free lance” sono gli annunci più frequenti messi dagli studenti che vogliono fare esperienza prima di lavorare per aziende o testate giornalistiche, ma si trovano annunci anche di lavori più modesti. Si trovano molti annunci con la frase “Cerco lavoro come babysitter, badante, animatore, barista, donna delle pulizie, parrucchiera ecc…” e la lista diventa infinita.
In realtà non è una novità il fatto di vendersi nella rete. Esistono social network appositi per mettere il proprio curriculum in rete e farsi mettere dei feedback o commenti positivi dai datori di lavoro. In America esistono tantissimi social appositi, in Italia il più conosciuto è Linkedin.
Ma è una buona idea mettere un annuncio simile nel web? In Italia purtroppo c’è ancora diffidenza, poiché si preferisce il passaparola e la raccomandazione dell’amico, piuttosto che leggere un annuncio di qualche ragazzo sconosciuto, e i social network del lavoro non sono molto conosciuti dalle piccole aziende e dai piccoli lavoratori.
I giovani però sono fiduciosi, e continuano a scrivere nel web e proporsi come nuovi impiegati.
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